Con la sentenza n. 6513 del 3 marzo 2023 la Corte di Cassazione ha ribadito che il creditore che aggrava inutilmente la posizione del debitore attraverso la moltiplicazione delle azioni esecutive non è rispettoso del principio di buona fede.
La Corte di Cassazione, con la sentenza in commento, ha respinto il ricorso di un avvocato che si era visto liquidare dal Giudice dell’esecuzione dei compensi “sottostimati” come se fosse stato unico il precetto ed il processo esecutivo sin dall’origine, quando in realtà, il creditore si era munito di ben sette titoli esecutivi ed aveva avviato altrettanti pignoramenti presso terzi nei confronti del medesimo debitore, successivamente riuniti dal Giudice dell’Esecuzione.
Il principio di diritto espresso dalla Corte è il seguente: il creditore munito di più titoli esecutivi nei confronti del medesimo debitore deve tenere una condotta conforme al principio di correttezza e buona fede nella fase di esecuzione forzata. Pertanto, il creditore che effettua tanti pignoramenti nei confronti dello stesso creditore quanti sono i titoli esecutivi di cui dispone, senza alcun vantaggio o interesse, non tiene una condotta conforme a correttezza e buona fede.
In questi casi, quindi, è corretto il comportamento del Giudice dell’Esecuzione che riunisce i procedimenti esecutivi e liquida al creditore procedente solamente le spese ed i compensi professionali corrispondenti a quelli strettamente necessari per la notifica di un solo precetto e di un solo pignoramento, di valore pari alla somma dei titoli esecutivi separatamente azionati.
L’obbligo del creditore di agire secondo i canoni della buona fede e della correttezza non è stato solo sancito dalle plurime sentenze della Corte di cassazione rese sul tema, ma è in linea anche con i principi ispiratori del nostro ordinamento giuridico, che mirano a ponderare gli interessi ed i diritti di entrambe le parti processuali. In ogni caso, con questa decisione la Corte intende, senza ombra di dubbio, scoraggiare l’abuso del processo esecutivo da parte dei creditori che cercano di massimizzare il recupero del credito a discapito del debitore.
Avv. Marta Orlando – avvorlando@casaeassociati.it